"Numquam est tam male Siculis,
qui aliquis facete et comode dicant"

(Qualunque cosa possa accadere ai Siciliani,
essi lo commenteranno con una battuta di spirito)

Cicerone

22 novembre 2014

Ravioli di ricotta




Ingredienti :
600 gr. farina rimacinata di grano duro
6 uova

olio di oliva un cucchiaio
5 gr.di sale

Per il ripieno:
500 gr. di ricotta bovina
1 uovo intero
2 cucchiai di parmigiano(facoltativo)
noce moscata o pepe nero

Procedimento:
Disporre la farina su una spianatoia,che è  più indicata di una semplice superficie liscia in quanto la rugosità del legno la renderà più porosa ; unite il sale e le uova nella farina e  sbattetele leggermente con una forchetta prima continuando ad impastare con le dita in modo che l'uovo non vada fuori dalla fontana.
Lavorate la pasta  almeno per 10 minuti, sbattendola ogni tanto sulla spianatoia per renderla più elastica; una volta finito di impastare il vostro panetto di pasta, fatelo riposare in un panno umido, poi stendete col mattarello poco impasto per volta e il restante tenetelo sempre ben coperto con il panno umido. Ricordatevi di infarinare la spianatoia per fare in modo che la pasta non si attacchi.
Per il ripieno:
Mettiamo la ricotta a sgocciolare il giorno prima affinchè non rilasci liquido, altrimenti i ravioli si aprono.
In una ciotola unire la ricotta un uovo intero un pizzico di noce moscata o il pepe nero e due cucchiai di parmigiano gratuggiato(facoltativo) e lavorate con una forchetta fino a ridure tutto una crema.

Assemblaggio
Stendere la pasta con la macchina sfogliatrice o con il mattarello, ritagliare dei cerchi con il coppapasta rotondo riporre un cucchiaino di ripieno e chiudere.Io ho utilizzato le formine apposite per i ravioli.


Buon appetito
Zagara
      

20 novembre 2014

MOSTARDA DI FICHI D'INDIA




Sicilia terra di suli e di fichi d'india, a me piace molto la mostarda di fichi d'india .
Il procedimento è un pò laborioso ma il risultato è garantito .
Il periodo migliore per la raccolta dei fichi d’india è le prime due settimane del mese di Agosto. Per evitare che volino spine pericolose nell'aria, raccogliere i fichi al mattino presto quando ancora la pianta è umida di rugiada o dopo un acquazzone e quando non c'è vento.


MOSTARDA DI FICHI D’INDIA

Ingredienti:

Fichi d’india                                         ~ 130.
Mandorle tostate (con tutta la buccia)       300 gr.
Scorza di un’arancia (essiccata e tostata).
Chiodi di garofano                                ~ 10.
Cannella in polvere.
Farina 00                                            1000 gr.
Sciroppo di carrube (facoltativo)             8 cucchiai.



Procedimento:

  • Sbucciare i fichi d’india, metterli in una pentola frantumandoli con le mani. A fuoco lento portare la poltiglia ottenuta all’ebollizione mescolando continuamente. Spegnere il fuoco quando il volume diminuisce di circa 1/3.
  • Fare raffreddare e passare il composto al setaccio. Prima di buttare i semi che restano nel setaccio strizzarli a mano.
  • Con un macinacaffé tritare finemente i chiodi di garofano con la scorza di arancia e circa quattro cucchiai di farina 00.
  • Con un tritatutto macinare grossolanamente le mandorle. Separare con un setaccio le mandorle a pezzi più grossi da quelle più piccole.
  • Unire le mandorle macinate più finemente con il composto di chiodi di garofano, scorza d’arancia e farina 00.
  • Pesare il succo di fichi d’india setacciato e preparare 150 grammi di farina per ogni chilogrammo di succo (con 130 fichi d’india si otterranno circa 3500 grammi di succo).
  • Unire lentamente la farina al succo mescolando continuamente con una frusta per evitare la formazione di grumi e aggiungere lo sciroppo di carrube.
  • A fuoco lento portare all’ebollizione mescolando continuamente. (Per vedere se la cottura è giusta, versarne un po’ in un piatto e vedere se si stacca appena si sarà raffreddata). Unire la metà delle mandorle tostate triturate a pezzi più grossi.
  • La mostarda può essere consumata prima che indurisca come dolce al cucchiaio. In questo caso versare in piatti bagnati, spolverare la superficie con la cannella in polvere e con  la rimanente metà delle mandorle tostate triturate a pezzi più grossi miscelata con il composto di mandorle macinate finemente, chiodi di garofano, scorza di arancia e farina 00.
  • Se invece si preferisce dura, versare il composto in formine di terracotta, spolverare la superficie con la cannella in polvere e con  la rimanente metà delle mandorle tostate triturate a pezzi più grossi miscelata con il composto di mandorle macinate finemente, chiodi di garofano, scorza di arancia e farina 00. Lasciarlo nelle formine per 24 ore poi sformarlo mettere su un tagliere ed essiccare al sole per 2 giorni circa. 
CURIOSITA':

I pezzi essiccati si ricopriranno di una polvere biancastra che non è muffa ma cristalli di fruttosio. Conservare in un luogo asciutto e consumare nel periodo natalizio.

Buon appetito 
Zagara


30 ottobre 2013

Speciale Halloween





Premetto che Halloween non è una festa che mi appartiene e a casa mia non si è mai festeggiata, noi commemoriamo i defunti con profondo rispetto, preghiera fiori ai parenti morti, messa ecc ecc.
Tuttavia ho due bambini di sette anni che aspettano le feste per poter festeggiare con i dolci del momento e del caso preparati dalla loro mamma.
Vedendo la gioia nei loro occhi davanti alle chiccherie "bimbesche" preparate solo per loro e tutte per loro, non potrei mai non preparare i dolcini di Halloween solo perchè è un'americanata...Ecchissenefrega...Loro sono felici così e io li accontento. Così armata di tanta ma tanta pazienza per la gioia dei miei unici amori ho preparato:

Cake Pops alla nutella





Dita di strega con marmellata di frutti di bosco e mandorle




Biscotti Frankestein decorati con ghiaccia colorata





Muffin alla vaniglia ricoperti di cioccolato fondente con ragnatele di ghiaccia




Torta arcobaleno arancio e nera decorata con ghiaccia 





Biscotti a forma di denti di dracula ,fantasmini tutti decorati con ghiaccia

 Crostata di marmellata di more con i fantasmini di frolla come decoro
Alla fine dopo che ho finito tutto mi sono accorta che i miei mostriciattoli ridono tutti ...non c'è niente da fare ridere a me piace troppo :)
 Booooohhhh il mio fantasmino si è divertito tantissimo
Un caro saluto dalla mia cucina

Zagara

29 ottobre 2013

Pesto di rucola e mandorle






Un pesto dal sapore deciso e facile da realizzare. Il segreto è di utilizzare ingredienti freschi, si presta bene a condire paste fresche come orecchiette, trofie o gnocchetti.

INGREDIENTI:
125 g. di rucola fresca
50 g. di pecorino romano grattuggiato
50 g. di parmigiano regiano grattuggiato
50 g. di mandorle
120 ml di olio di oliva
5 g di sale
1 spicchio d'aglio

PROCEDIMENTO:
Lava ed asciuga la rucola , riduci le mandorle in granella e metti da parte.
In un frullatore inserisci tutti gli ingredienti con 40 ml di olio, inizia a frullare e fai cadere il restante olio a filo fino a completamento e fino ad ottenere il pesto desiderato.


Trofie al Pesto di rucola e mandorle
3-4 cucchiai di pesto appena fatto
500 g. di trofie fresche (quelle che trovi nei banco frigo)

Procedimento:
Fai cuocere le trofie per 5 minuti. Nel frattempo prepara un wok, trascorsi i cinque minuti prendi la pasta con una schiumarola e versala nel wok unisci il pesto e rimescola con un cucchiaio di legno, se serve unisci qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta o unisci dell'altro pesto a tuo gusto.



Consigli:
Il pesto che non utilizzi subito  mettilo in una boccettina e conservalo in frigo

Ti saluto dalla mia cucina
Zagara

24 ottobre 2013

Capesante gratinate







Una sfiziosa ricetta da preparare come antipasto romantico o chiccoso tra amici, in entrambi casi farai un figurone




Ingredienti per 4 persone:



– 8 capesante grandi

– 220 ml. di brodo vegetale

– 50 gr. di parmigiano reggiano grattugiato

– 80 gr. di pane grattugiato

– 1 ciuffetto di prezzemolo da tritare

– ½ bicchiere di olio extravergine di oliva

– pepe macinato q.b.

– 2 spicchietti di aglio

– sale q.b.



Procedimento:

Inizia a preparare la ricetta delle capesante gratinate prendendo una terrina che sia bella capiente, versaci dentro il pane grattugiato, il parmigiano grattugiato, il prezzemolo, che avrai precedentemente tritato con molta cura, il pepe, che avrai macinato e l'aglio, che avrai schiacciato per bene. Aggiungi anche un pizzico di sale, un po' di olio e il brodo, che avrai messo a scaldare in una pentola. Iniziate a mescolare per bene e fai in modo che tutti gli ingredienti si amalgamino al meglio e mescola fino quando non otterrete una cremina bella densa. Prendi ora le capesante, mettetile in una teglia da forno, versaci dentro la farcitura che hai realizzato e aggiungi un po' di olio colato a filo. Inforna a circa 200° e lascia cuocere le capesante per almeno un quarto d'ora, poi servi ai tuoi ospiti.



Idee e varianti:
Accompagna le capesante con del buon vino bianco! Questo è un piatto ottimo da servire come antipasto, magari riducendo leggermente le porzioni, oppure come secondo piatto, volendo abbondare con gli ingredienti.
Un'idea carina è quella per esempio di non buttare le conchiglie che ti restano. Falle bollire 5 minuti con acqua e aceto,poi mettile ad asciugare e conservale. Le potrai utilizzare per servire un antipasto di pesce la prossima volta.
Un caro saluto dalla mia cucina
Zagara

10 ottobre 2013

Funghi porcini in pastella







In questo periodo una bella passeggiata nei boschi ti da la possibilità di raccogliere noci, nocciole e bellissimi funghi porcini.
Di solito li faccio saltare in padella con un pò d'aglio, una manciata di prezzemolo e olio d'oliva da servire come contorno o per condire un profumatissimo piatto di tagliatelle.
Questa volta avendone trovati un bel pò ho deciso di pastellarli e friggerli.


Ingredienti:
Funghi porcini
150 g di farina di grano duro
sale
250 ml di acqua
10 cubetti di ghiaccio
1/2 bustina di lievito per torte salate

Procedimento:
Pulisci i funghi porcini per bene, separa il gambo dal cappello. Taglia il cappello a fettine spesse un dito e lo stesso fai con il gambo.
Prepara la pastella in una ciotola unisci la farina il lievito e un cucchiaino di sale. Versa l'acqua in una brocca e unisci il ghiaccio, attendi un paio di minuti e versa sulla farina mescolando con una frusta.
Non appena ottieni una pastella non troppo liquida intingi i funghi e friggili in abbondante olio caldo completamente immersi. Appena sono dorati toglili con una schiumarola e salali in superficie.

Consiglio.
Friggi poco prima di servirli così da apprezzare ancora di più il croccante della pastella.

Un caro saluto dalla mia cucina
Zagara

08 ottobre 2013

Ciambella morbida alla crema di nocciola






Questa  ciambella è molto morbida e bastano davvero pochi e semplici ingredienti, è veloce da realizzare, io la preparo ai miei bimbi che ne sono golosissimi.
E' un'idea prepararla per una merenda con i compagnetti o da portare in classe per le festicciole.

Ingredienti
4 uova
150 g di zucchero semolato
2oo g di latte
60 g di olio di semi
1 bustina di vanillina
280 g di farina00
1 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale
6 cucchiai (circa 250g) di nocciolata rigoni di asiago 
Nocciole tostate o granella di nocciole
Zucchero a velo.

Procedimento
Nel bimby
Metti nel boccale zucchero e uova aziona vel.3 per 1 minuto
Versa il latte, la nutella e l'olio vel.5 per 30 sec.
Aggiungi farina, sale, vanillina e lievito vel.3 per 1 minuto
Versa il tutto in uno stampo a ciabella precedentemente imburrata e infarinata.
Inforna in forno caldo a 180° per 40 minuti.
Prima di sformare lascia raffreddare un pò.
Nel frattempo trita grossolanamente le nocciole.
Sforma la ciambella su un bel piatto cospargine la superficie con un cucchiaio di nocciolata, metti le nocciole sopra ed infine spolvera con un pò di zucchero a velo.



Consigli:
Se le nocciole sono fresche falle tostare nel forno 10 minuti a 60° prima di tritarle.





Ciao a presto dalla mia cucina
Zagara

01 ottobre 2013

Sciroppo e caramelle di carrube


Sciroppo di carrube:

Mio nonno mi raccontava che in estate i contadini andavano a consumare il loro pranzo sotto gli alberi della carruba e così trovavano anche un pò di refrigerio perchè sotto il carrubo non sembra che sia estate....




Il periodo migliore per la raccolta delle carrube è le prime due settimane del mese di Agosto. Raccogliere le carrube ancora attaccate all’albero selezionando le più integre e carnose sarebbe l'ideale.
Lo sciroppo di carrube svolge un’importante azione emolliente sulle mucose delle prime vie respiratorie ed è usato soprattutto per la tosse ed il mal di gola. Altra azione altrettanto importante è quella ricostituente e coadiuvante, per il suo alto valore energetico, ad esempio prima e dopo un’attività sportiva.

In Sicilia, nel periodo di San Martino, si usa versare un pò di sciroppo di carrube in un piattino dove s' inzuppano le zeppole per arricchirne il gusto.

Ingredienti:

Carrube ~ 50.
Acqua Quanto basta




Procedimento:

* Con un martello e un’incudine triturare tutte le carrube.
* Mettere le carrube triturate in una pentola e aggiungere tanta acqua fino a ricoprire il composto.
* Lasciare riposare per 24 ore. Ogni tanto rimescolare, se necessario aggiungere acqua.
* Portare all’ebollizione a fuoco lento.
* Lasciare riposare per 24 ore. Ogni tanto rimescolare.
* Filtrare con uno scolapasta. Raccogliere il liquido filtrato.
* Strizzare le carrube tritate a mano o, per aumentare il rendimento, strizzarle con un piccolo torchio. Unire il liquido ottenuto al liquido filtrato.
* Filtrare il liquido a piccole quantità con un canovaccio di cotone strizzandolo energicamente.
* Fare evaporare a fuoco lento mescolando continuamente. Spegnere il fuoco quando il volume diminuisce di circa 2/3 e il liquido assume una consistenza sciropposa quindi imbottigliare. Se lo sciroppo viene concentrato troppo, raffreddando, cristallizza assumendo una consistenza vetrosa simile al torrone. In questo caso aggiungere mezzo bicchiere di acqua, riscaldare fino a farlo sciogliere, una volta sciolto spegnere il fuoco e imbottigliare.



Lo sciroppo di carruba ha il merito di conservarsi bene, inalterato, per molti anni.




Una leggenda narra che Giovanni Battista si nutrisse nel deserto di carrube, perciò il carrubo viene chiamato nel Nord Europa ""albero del pane di San Giovanni". I semini che si trovano dentro sono molto duri e hanno un peso che  invariabilmente è 0,2 gr. Perciò viene usato per valutare pietre preziose ed oro (carato,dall'arabo "quirat" , carruba, ovvero numero di parti in oro in 24 parti di una lega).
 
Curiosità:
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