"Numquam est tam male Siculis,
qui aliquis facete et comode dicant"

(Qualunque cosa possa accadere ai Siciliani,
essi lo commenteranno con una battuta di spirito)

Cicerone

15 marzo 2012

Arancini di riso


Questa ricetta l'avevo già proposta qui anni fa quando avevo da poco iniziato la mia avventura con il blog, ma ai tempi non avevo il mio importantissimo aiuto in cucina, Giorgio qui sotto in foto.
Così Fabiola con il suo contest mi ha dato l'idea e lo spunto affinchè migliorassi la mia ricetta sia nell'espozione che nelle immagini almeno spero. 


L'arancino in siciliano arancina o arancinu è una specialità della cucina siciliana.
Nella parte occidentale dell'isola questa specialità è conosciuta con la denominazione al femminile: "arancina" mentre nella parte orientale è nota come "arancino". Secondo lo scrittore Gaetano Basile la pietanza dovrebbe essere indicata al femminile, in quanto il nome deriverebbe dal frutto dell'arancio, l'arancia appunto, che in lingua italiana è al femminile. Tuttavia in siciliano la declinazione al femminile dei frutti non è frequente quanto in italiano, e nel caso specifico l'arancia viene detta aranciu.
L'arancino sembra essere stato importato dagli arabi che erano soliti mangiare riso e zafferano condito con erbe e carne. L'invenzione della panatura nella tradizione viene spesso fatta risalire alla corte di Federico II, quando si cercava un modo per recare con sé la pietanza in viaggi e battute di caccia. La panatura croccante, infatti, assicurava un'ottima conservazione del riso e del condimento, oltre ad una migliore trasportabilità. Può darsi quindi che, inizialmente, l'arancino si sia caratterizzato come cibo da asporto, possibilmente anche per il lavoro in campagna.


Ingredienti :

1kg di riso del tipo originario
1 cipolletta fresca
6 cucchiai di olio di oliva
2 lt di brodo di carne
2 bustine di zafferano
Ragù di carne con piselli
200 g di formaggio tipo caciotta
olio di semi di girasole per friggere
Per la panatura:
Farina di grano duro
Acqua
Pangrattato


Procedimento:

Preparate il ragù di carne e piselli, secondo la vostra ricetta preferita che in ogni caso non deve essere liquido ma abbastanza concentrato.
Soffriggere la cipolletta e unire il riso facendolo tostare per circa 5 minuti rimescolando, proprio come fa il mio aiutante nella foto sopra. Togliete un bicchiere di brodo dai due litri previsti che vi servirà per sciogliervi lo zafferano. Unire il brodo un pò alla volta fino a far cuocere il riso. Poco prima della cottura aggiungere il bicchiere di brodo con lo zafferano e quando il riso lo assorbe salate se occorre e spegnete.
Stendete il riso su una superfice allargandolo con un cucchiaio per farlo raffreddare.
Preparate la pastella:
In una ciotola larga unite 300 g di farina di grano duro e 150 ml di acqua e formate una pastella che abbia la stessa consistenza della besciamella.
Con il riso formate un nido nel palmo della mano riempite di ragù e unite il formaggio tagliato a cubetti. con l'altra mano prendete un'altro pò di riso e adagiatelo sul nido pressate e chiudete formando una palla. Passate gli arancini così formati prima nella pastella e poi nel pangrattato compattandoli bene.
Friggete gli arancini immergendoli completamente nell'olio di semi.



Un caro saluto dalla mia cucina

Zagara

13 marzo 2012

Pappardelle al sugo di zucca funghi e gorgonzola


Il termine zucca deriva dal latino “cocutia”, cioè testa, poi trasformato col tempo in “cocuzza”, “cozuccae” e infine, nell’odierno zucca.
La zucca è particolarmente ricca di vitamina A e C di minerali quali il potassio, il calcio, il fosforo, e betacarotene, (come ogni ortaggio giallo-arancione). La sua polpa è ipocalorica, con 15 calorie ogni 100 grammi, e una bassissima percentuale di zuccheri semplici. È indicata nella prevenzione di tumori, la polpa tritata può essere utilizzata come lenitivo per le infiammazioni cutanee e la buccia può essere usata per curare le piccole scottature.



Ingredienti:

200g polpa di zucca
300g di funghi misti
150g gorgonzola
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
1 spicchio d'aglio
6 cucchiai di olio di oliva
1/2 dado vegetale
1/2 bicchiere d'acqua
30 ml  di vino bianco
pepe rosso a piacere
400 g pappardelle

Procedimento:
In una padella soffriggere uno spicchio d'aglio, senza pellicina e appena schiacciato, nell'olio. Intanto pulite la zucca privandola dai semi e dalla scorza e tagliatela a quadretti. Unite il misto funghi, io uso quelli surgelati che trovo molto buoni e profumati, al soffritto e lasciateli cuocere per circa 5 minuti rigirando di tanto in tanto.
A questo punto unite la zucca, e il dado sciolto nel mezzo bicchiere d'acqua tiepida e cuocete a fuoco vivace, appena l'acqua evapora unite il prezzemolo e sfumate con il vino. Coprite la padella con un coperchio e lasciate cuocere ancora un paio di minuti facendo attenzione che la zucca cuocia ma non si spappoli.Spegnete e unite il gorgonzola senza rimescolare.
Nel frattempo cuocete le pappardelle e scolatele un minuto in meno del tempo previsto.
Saltate le pappardelle nel sugo e se vedete che il tutto è troppo asciutto ,unite qualche cucchiaio di acqua di cottura della pasta.
A piacere potete pepare con peperoncino rosso o nero.



Un caro saluto dalla mia cucina

Zagara

08 marzo 2012

Torta rovesciata all'ananas caramellato


L’8 Marzo "Giornata Internazionale" per i diritti della donna e la pace internazionale.

Sembra che le origini della ricorrenza dell'8 Marzo risalgano al 1908, quando le operaie dell'industria tessile Cotton di New York, scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, ma l'8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire.

Scoppiò un incendio e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme.
Tra loro vi erano molte immigrate, tra cui anche delle italiane, donne che cercavano di affrancarsi dalla miseria con il lavoro.
In ricordo di questa tragedia, Rosa Luxemburg propose questa data come una giornata di lotta internazionale, a favore delle donne.
Non una festa, dunque, ma un giorno per riflettere sulla condizione femminile e per organizzare lotte per migliorare le condizioni di vita della donna: in questo modo la data dell'8 marzo assunse col tempo un'importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il proprio riscatto.
La scelta della mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo, come simbolo dell’8 Marzo è stata fatta in Italia, esattamente nel 1946. L’UDI (Unione Donne Italiane) stava preparando il primo "8 Marzo" del Dopoguerra, e si pose il problema di trovare un fiore che potesse caratterizzare questa Giornata femminile.
Concludo brevemente con le mie considerazione del tutto personali

Vorrei ricordare a tutti ma proprio tutti che la "Giornata della Donna" e non quindi "festa della donna", ha una origine  ben precisa che nulla ha a che vedere con auguri di facciata, mimose, pizzerie e spogliarelli maschili (che trovo offensivi). Tutto ciò anzi ne svilisce il significato  mascherando la realtà dei fatti.

Ingredienti:
220g di farina 00
150g di zucchero
50 ml di olio
80 ml di succo di ananas
10 fette di ananas sciroppato
4 uova
1 bustina di lievito
Per il caramello:
100 g zucchero di canna
30g di burro
1 cucchiaio di succo di ananas



Procedimento:

Montare i tuorli con lo zucchero per 5 minuti, unire l'olio a filo e il succo d'ananas e sempre montando unire la farina setacciata con il lievito a cucchiaiate, tagliare a pezzetti due fette di ananas e unirli con la spatola.
Montare gli albumi e unirli al precedente composto senza smontare l'impasto con un movimento dall'alto verso il basso.
In una padella caramellare lo zucchero con il burro e il succo.
Tagliare la carta forno della stessa grandezza della teglia che userete per infornare il dolce.
Versate il caramello ancora caldo sulla carta forno, pogiate le 8 fette di ananas e versate l'impasto.
Infornate a 180° per 30-35 minuti. Sfornare e capovolgere la torta ancora calda su un piatto da portata e togliere immediatamente la carta da forno.

Un caro saluto dalla mia cucina a tutti

Zagara

07 marzo 2012

Salsiccia al sugo di funghi


Ingredienti:

400 g di salsiccia al pepe rosso
200 g di pomodori pelati
1 cucchiaio di doppio concentrato
200 g funghi champignon
30 ml vino rosso
1 cipolla
20 g di burro
4 cucchiai di olio
1 cucchiaino di semi di finocchio
4 foglie di basilico


Procedimento :

In una padella fate dorare la salsiccia con il burro, senza punzecchairla . In un'altro tegame, io ho usato quello della Ballarini , tagliate la cipolla a rondelle e lasciatela rosolare nell'olio, nel frattempo pulite e tagliate i funghi.
Non appena la cipolla prende colore unite i funghi e rimescolate di tanto in tanto per 10 minuti. Unite il vino rosso e il doppio concentrato. Lasciate sfumare qualche minuto e unite il pomodoro, il basilico e i semi di finocchio. Dopo un paio di minuti unite la salsiccia e punzecchiatela in modo che perda l'acqua nel sughetto. Coprite con un coperchio e completate la cottura.
Accompagnate con pane casareccio possibilmente appena abbrustolito.

Un caro saluto dalla mia cucina

Zagara

05 marzo 2012

Crostata di crema e mele


Ingredienti :

Per la base:
1 uovo
1 tuorlo
100 g di burro o margarina
250 g di farina 00
90 g di zucchero a velo
1 cucchiaino di lievito
1 bustina vanillina

Per la crema:
300 ml di latte
1 uovo
60 g di zucchero
25 g di amido di mais

Per la copertura:
30 g cioccolato bianco
zucchero a velo vanigliato




Procedimento:

Posizionate la farina a fontana setacciata con il lievito, e ponete al centro lo zucchero, l'uovo e il tuorlo il burro freddo tagliato a pezzettini piccoli e la bustina di vanillina un pizzico di sale. Lavorate il tutto velocemente evitando di scaldare la pasta con le mani. Formare una palla, avvolgerla nella carta trasparente e riporre in frigo a riposare per 30 minuti.
Preparate la crema:
In un pentolino unite lo zucchero, l'amido e l'uovo intero e lavorate fino a formare una crema. A questo punto unite il latte a filo sempre rimescolando. Ponete il pentolino sul fuoco e rimescolando portate a bollore, non appena la crema si addensa e diventa liscia spegnete.
Riprendete la pasta , foderate il fondo di una teglia con carta forno , stendete la pasta con un mattarello e mettetela nella teglia, oppure stendete la pasta direttamente nella teglia aiutandovi con le mani.
riempite di crema .
Tagliate le mele sottili e disponetele a raggiera sulla crema. Spolverate sulle mele lo zucchero a velo vanigliato e terminate con uno strato di cioccolato bianco che avrete precedentemente grattugiato.
Infornate a 180° per 20-25 minuti (a secondo del vostro forno)

Un caro saluto dalla mia cucina

Zagara
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