"Numquam est tam male Siculis,
qui aliquis facete et comode dicant"

(Qualunque cosa possa accadere ai Siciliani,
essi lo commenteranno con una battuta di spirito)

Cicerone

28 febbraio 2012

Pesto di " Salmoriglio"


Salmoriglio anticamente tradotto anche come salmeriglio, Sammurigghiu siciliano,  etimologia non certa: pare italianizzazione dello spagnolo salmorejo, pur essendo una preparazione totalmente differente, dalla quale deriverebbe anche Salmì, oppure, similmente, dal dialettale salamoria, salamoia, come traduzione di Salamurigghiu ossia piccola salamoia.

Salsa, o meglio, marinata,  a base di olio, limone, aglio, prezzemolo ed origano a cui viene aggiunta, talvolta, acqua, acqua di mare in origine. Condimento adatto per pesci ma anche carni alla griglia. Qualcuno ipotizza che derivi dal salmorigano,  l'origano infatti è elemento primario nel salmoriglio siciliano dove è il prezzemolo a non esser sempre presente.
In salmoriglio viene preparato principalmente il pesce spada a fette. Va preparato in anticipo ed il pesce vi deve marinare per circa 1 ora.

Nella mia versione il salmoriglio viene inteso come salsa di condimento dopo la cottura del pesce ,
e non di marinata.

Ingredienti:
1 cucchiaio di capperi sotto sale
1 spicchio d'aglio
1 ciuffo di prezzemolo
1 cucchiaino di peperoncino rosso
1 cucchiaino di origano (meglio se fresco)
1 cucchiaino di rosmarino
40 ml di olio extra vergine di oliva
succo di mezzo limone



Procedimento:
In un mortaio pestare tutti gli aromi con il succo del limone, aggiungendo via via l'olio a filo come si fa normalmente con il pesto.Non aggiungo il sale poichè già contenuto nei capperi.
Arrostite il pesce ,quale ad esempio pesce spada, calamari, sarago... salatelo e impiattatelo.
Condite il pesce con il pesto (nella quantità che più vi aggrada)  mentre il pesce è ancora caldo e servite.

Un caro saluto dalla mia cucina

Zagara

15 febbraio 2012

Panini al cioccolato e cioccolata calda in tazza


Morbidi, buoni, profumati e semplici ma soprattutto genuini e per questo ideali per la merenda o colazione dei nostri bambini ma anche, e perchè no, la nostra.
Se non consumati subito si possono conservare in freezer e uscirli 15 minuti prima di mangiarli

Ingredienti :

1/2 kg di Farina 00

10 g di sale
60 g di strutto
60 g di zucchero
25 g di lievito
250 ml di latte
1 cucchiaino di miele
60 g gocce di cioccolato Perugina
latte e miele per spennellare

Procedimento:
Fate sciogliere il lievito in 50 ml di latte liepido (parte dei 250 ml ) e un cucchiaino di miele.
Disporre la farina a fontana, inserire nel centro lo strutto e stofinatelo con la punta delle dita con la farina per farlo sciogliere. Unite il sale, lo zucchero e mescolate alla farina, versate il lievito, iglobarlo alla farina, unite il latte tiepido e impastate fino ad ottenere un panetto omogeneo ed elastico. Mettere a  lievitare per 60 minuti .
Riprendete il panetto, unite le gocce di cioccolato e impastate nuovamente.
Fate delle palline di circa 40g ciascuno e mettere a lievitare un'altra ora coperte con un canovaccio


Trascorso questo tempo metteteli sulla leccarda del forno coperta con carta forno e spennellateli con latte e miele (o un uovo sbattuto).


e infornate per 10-15 minuti a 200°.




Qui mentre stanno uscendo dal forno

Qui il loro interno .


Per completare la merenda e renderla ancora più golosa , preparo la cioccolata calda in tazza nel microonde.

Ingredienti:
140 ml di latte
20 g di cacao amaro
20 g di amido di mais
30 g di zucchero.

Procedimento:
In una tazza mettere le polveri e unire un pò di latte, con un cucchiaio mescolare bene fino a formare una crema. Unire il resto del latte e rimescolare.
Mettere in forno a microonde e impostare il tempo a 1 minuto. Uscire la tazza rimescolare e rimettere la tazza nel micro per un minuto .
Rimescolare e gustare, volendo si può guarnire con la panna montata.


E siccome a casa nostra questa è la merenda che ci piace da Matti,
partecipiamo al contest di Ele e Matti



Un caro saluto dalla mia cucina

Zagara

13 febbraio 2012

Torta salata con salmone e marmellata di arance amare


L'Arancio amaro , anche detto Melangolosi differenzia da quello dolce (Citrus × sinensis) per le spine più lunghe all'ascella delle foglie, per il colore più scuro delle foglie, per un profumo più intenso delle foglie e dei fiori, per la buccia più colorata e più ruvida del frutto, ma soprattutto per il particolare gusto amaro della polpa.
I frutti si trovano raramente sul mercato in quanto sono prevalentemente consumati dall'industria alimentare e farmaceutica. Il frutto intero può essere utilizzato per preparare le famose marmellate e la frutta candita, la buccia viene impiegata in liquoreria (curaçao, amari). L'industria farmaceutica utilizza soprattutto la buccia per la preparazione di vari digestivi e tonici.
L'olio essenziale dell'arancia amara favorisce l'appetito e la digestione.
L'arancio amaro è più robusto di quello dolce, per cui viene usato come portainnesto per tutte le nuove varietà di agrumi, e spesso anche per l'ibridazione delle varietà già note.


Ingredienti :

Per la Brisee :
150 g di farina 00
75 g di burro
sale
acqua 
In alternativa una dose di pasta brisee già pronta all'uso

Per il ripieno:
Per la crema di patate
  • 200 g di patate
  • 60 ml di latte
  • 20 g burro
250g di salmone affumicato a fettine
1 cucchiaio di erba cipollina
1 yogurt bianco compatto da 125 ml
60 ml panna da cucina
1 uovo intero
4-5 cucchiaini di marmellata di arance amare "Rigoni di Asiago"
1 cucchiaio circa di semi di sesamo


Procedimento:

Innanzi tutto preparate la pasta Brisee. Mettete la farina nel robot con un pizzico abbondante di sale;
Unire il burro appena uscito dal frigo e tagliato a dadini piccoli e azionate ad alta velocità per circa 25 secondi.
Versate a filo dall'apertura sul coperchio 5 cucchiai di acqua continuando a frullare a bassa velocità.
Appena l'impasto si raccoglie a palla,toglietelo dal frullatore e lavoratelo rapidamente (per non scaldare la pasta con le mani) su una piano di lavoro infarinato. Avvolgete la pasta in pellicola trasparente e riponete in frigo per 30 minuti.
Nel frattempo...
Cuocete le patate, pelatele, schiacciatele con lo schiaccia patate e amalgamatele con il latte caldo in cui avrete sciolto il burro e salate.Lasciate raffreddare.
A questo punto stendete la pasta brisee con un matterello, e mettetela in una teglia a cerniera foderata con carta forno.
Bucherellate con una forchetta il fondo della pasta brisee e fate un primo strato con la crema di patate, continuate mettendo le fette di salmone.
A questo punto spalmate le fette di salmone con la Fiordifrutta di arance amare "rigoni di asiago".




In una ciotola sbattere l'uovo con lo yogurt, la panna l'erba cipollina e un pizzico di sale.
Versare questa salsina sulla torta e ripiegare i bordi della brisee sul condimento



 Spennellare i bordi con un uovo sbattuto o semplicemente con del latte e unire il sesamo.
Infornare a 200 gradi per 15\20 minuti.




Con questa "Torta salata ma non troppo"
partecipo al contest di Rigoni di Asiago 



Un caro saluto dalla mia cucina

Zagara

09 febbraio 2012

Insalata di arance finocchio e aringa


L'aringa è uno dei pesci più largamente consumati sulle coste dell'Europa settentrionale, dell'Islanda della Groenlandia e del nord America.Sui nostri mercati si presenta già affumicato o sott'olio.

Nutriente e ricca di sali minerali viene consumata prevalentemente affumicata o sotto sale.

Dal punto di vista nutrizionale l'aringa rientra nella categoria dei pesci grassi. Questo tipo di pesce ha grassi insaturi ossia con colesterolo "buono".L'aringa è l'alimento con il maggior contenuto in creatina. 

L’aceto di mele è stato a lungo utilizzato come aiuto sia per la salute del sistema cardiocircolatorio che per la perdita di peso. Si, avete letto bene: l’aceto di mele per dimagrire. Pare che si tratti di un sistema in uso sin dall’antichità; fonti storiche testimoniano addirittura come l’aceto di mele fosse già in uso presso gli antichi egizi.
Questo prodotto si ottiene dalla fermentazione del succo di mela, che avviene tramite l’ossigeno, e produce acido acetico. Deve essere a doppia fermentazione e senza successive procedure quali distillazione, filtraggio o pastorizzazione.Il pH dell’aceto di mele risulta essere molto benefico per l’organismo: esso, infatti, è ricco di minerali, vitamine ed altre sostanze. Contiene vitamina C, vitamina E, vitamina A, vitamina P, vitamina B1, vitamina B2 e vitamina B6. Possiede, inoltre, molti minerali utili all’organismo, come manganese, ferro, calcio, sodio, magnesio, zolfo, rame, fosforo, silicio, cloro e fluoro. L’aceto di mele contiene anche pectina, che è una componente essenziale per una dieta sana.
Le funzioni svolte da questa bevanda sono molteplici, tra queste vi è la proprietà di disintossicare il fegato, che a sua volta svolge un ruolo importante nella perdita del peso. Inoltre, è un ottimo alleato contro la ritenzione idrica.

Provate a mescolare 1-2 cucchiai di aceto di mele in un bicchiere di acqua o camomilla. Se volete, potete aggiungere del miele grezzo per dargli un sapore più gradevole. È inoltre possibile aggiungere anche della cannella in polvere non zuccherata, che coadiuva nella perdita di peso e riduce il colesterolo.

Ingredienti:

1 finocchio maschio*
2 arance
qualche filetto di aringa affumicata
sale
1 cucchiaio di aceto di mele
1 cucchiaino di miele
40 ml di olio di oliva

Procedimento:
Pelate l'arancia a vivo , cioè privatela della scorza e della parte bianca. e tagliatela a tocchetti.
tagliate il finocchio a listerelle sottili.
Sfilettate mezza aringa affumicata, pulitela bene togliendo le spine laterali e la pelle e tagliatela a pezzettini. L'aringa che ho comprato io aveva le uova così ne ho unite un pò all'insalata insieme ai filetti.
In una insalatiera unite il finocchio l'arancia e l'aringa e rimescolate.
A parte in una ciotola emulsionate l'olio, l'aceto, il sale e il miele liquido. Montate questa salsina con una forchetta finchè si addensa un pò.
Versatela sull'insalata e servite.

*La comune distinzione tra finocchio femmina e finocchio maschio è solo formale: il primo è di forma allungata e il secondo tondeggiante. Il cosiddetto finocchio maschio, più apprezzato sotto l'aspetto merceologico perché meno fibroso e più carnoso, si ottiene grazie al concorso di fattori ambientali associati alla natura del terreno e alla sua sistemazione superficiale e ad un'adeguata tecnica colturale.

Con questa ricetta partecipo al contest Honey sweet Honey di CappuccinoeCornetto in collaborazione con Smartbox e Greengate)





Buon appetito dalla mia cucina

Zagara

07 febbraio 2012

Pollo al curry & Riso Basmati


Il riso basmati è una varietà indiana di riso; il nome significa 'regina di fragranza', proprio per indicare la fragranza caratteristica e il sapore delicato.
Si coltiva in India e in Pakistan, ma alcune varietà vengono prodotte anche negli Stati Uniti.
Il curry non è una vera e propria spezia, ma una miscela di spezie di origine indiana pestate nel mortaio.
La formulazione classica del curry comprende pepe nero, cumino, coriandolo, cannella, zafferano, ma anche chiodi di garofano, zenzero, noce moscata, fieno greco, peperoncino.
La parola curry è europea e deriva dal nome tamil "cari", che significa salsa o zuppa. Gli inglesi arrivati in India hanno acquisito questo termine nella loro lingua, indicando la mistura di spezie piuttosto che il piatto cucinato: così è nato il curry.
In India, infatti, l'equivalente europeo del curry (mistura di spezie) è indicato con il termine "masala".


Ingredienti:

400 g di pollo a pezzi
1 cipolletta fresca
20 ml olio evo
30 g di burro
50 ml di vino bianco
200 ml di latte
1 dado
1 cucchiaio colmo di farina 00
1 cucchiaio di curry piccante *
200 g di riso basmati



I chicchi del riso basmati si presentano lunghi e stretti; con la cottura diventano ancora più lunghi, ma rimangono sodi e ben separati, e rispetto ad altre varietà, non sono appiccicosi.
Il gusto del riso basmati è piacevolmente delicato e profumato, con un sapore particolarmente speziato.
Procedimento:

Tagliare finemente la cipolla e soffriggerla nell'olio e nel burro, appena è dorata aggiungere il pollo a pezzi e salare, lasciare cuocere a fuoco lento rigirandolo di tanto in tanto. Appena prende colore unire il vino bianco e continuare la cottura. A parte scaldare appena  il latte con un dado e unire il cucchiaio di curry. Mettere il cucchiaio di farina in una ciotola e unire il latte a filo rimestando con una frusta per evitare il formarsi di grumi, quando la salsina è pronta unirla al pollo e, non appena la salsina inizia ad addensarsi , rimescolare bene e spegnere. Nel frattempo bollite il riso ,scolatelo e impiattate così:
Mettete nello stesso piatto prima  il riso da una parte e poi dall'altra il pollo.




*Se non trovate il curry piccante sostituitelo con curry dolce e 1/2 cucchiaino di peperoncino rosso secco.

Buon appetito dalla mia cucina

Zagara

06 febbraio 2012

Ossobuco di tacchino con piselli


L'ossobuco è la parte della coscia del tacchino che viene tagliata con tutto l'osso.Le fette sono abbastanza spesse e di forma circolare forate al centro per via dell'osso, anch'esso circolare, contenente il midollo. La carne di tacchino privata della pelle è particolarmente magra (1-3% di grasso). Il contenuto proteico è elevato, così come l'apporto di sali minerali e ferro (presente in maggior quantità nei muscoli del coscio).
Il tacchino ha una carne a basso contenuto di colesterolo, e per la presenza di grassi insaturi è consigliato nell'alimentazione sia dei bambini sia di persone in regime dietetico ipocalorico.
Il tacchino, originario dell'America, arrivò nelle cucine europee dopo la scoperta del Nuovo Mondo, nella prima metà del sedicesimo secolo: fu re Carlo IX ad incentivarne l'allevamento in Francia. 


Ingredienti:

500 g di ossobuchi di tacchino
250 g di piselli *
1 scalogno
2 cucchiai di olio di oliva
30 g di burro
50 ml di latte
50 ml di olio di oliva
50 ml di vino rosso
1 dado vegetale
1 cucchiaio di aromi vari (semi di finocchio,rosmarino,alloro,salvia)**
sale e pepe nero

Procedimento:

Per prima cosa lavare le fette di ossobuco velocemente sotto l'acqua corrente e tamponatele con dei fogli di carta assorbente per asciugarli un pò.
In una pentola a pressione soffriggere lo scalogno tagliato finemente con i due cucchiai di olio e il burro. Unire gli ossobuchi e lasciarli colorare da enrambi i lati. Dopo di che unire il latte, l'olio,il vino, gli aromi e il dado. Chiudere la pentola a pressione e cuocere 15 minuti dal momento in cui inizia a fischiare.
Spegnete e lasciate sfiatare la pentola, aprite il coperchio, unite i piselli e lasciate insaporire qualche minuto.
Se il caso salate secondo i vostri gusti e pepate.Spegnete e servite in tavola.

*piselli in scatola già cotti
Se utilizzate quelli surgelati, sbollentateli secondo vostro uso prima di unirli alla carne
**in un frullatore frullate mezzo cucchiaino di semi di finocchio, una foglia di alloro secca, un rametto di rosmarino secco, qualche fogliolina di salvia secca, fino a ridurli in polvere.

Buon appetito dalla mia cucina

Zagara

03 febbraio 2012

Involtini di arista con caprino e pistacchi


La storia che lega l’àrista - ovvero il carré di maiale - al suo nome è davvero interessante, e affonda le sue radici nel lontano medioevo. Si  narra che l’origine del nome àrista, risale al 1439. In occasione di un sontuoso banchetto, straripante di bontà . Durante il pranzo, un patriarca bizantino , particolarmente colpito dalla morbidezza e dal sapore di un arrosto di maiale presentato in tavola, esclamo' : “àristos, àristos”.
Sebbene con questo termine - che in greco significa “il migliore” -, il patriarca intendesse mostrare il suo vivo apprezzamento per la vivanda, i presenti pensarono che questa parola indicasse il nome specifico di quel taglio di carne e presero a chiamarlo, anche loro, nella stessa maniera, ma italianizzandolo in “àrista”.

Ingredienti:

200g di affettato di arista di maiale*
150 g di formaggio caprino spalmabile
5 cucchiai di granella di pistacchio

Procedimento:

In una ciotola unire 3 cucchiai di granella di pistacchio al caprino e lavorare con un cucchiaio o una spatola fino ad amalgamare il composto.
Mettere su ogni fetta una quantità sufficente di crema di formaggio, e arrotolarla su se stessa.
Una volta arrotolata intingere ogni lato dell'involtino nella granella di pistacchio.
Adagiare gli involtini su di un piatto da portata e, quando avrete finito di riempirli, spolverateli con ulterire granella solo verso il centro.

*L'affettato di arista lo trovate in salumeria

Un antipasto semplice, veloce ma di grande effetto e gusto.

Buon appetito dalla mia cucina

Zagara

01 febbraio 2012

Scialatelli broccoli funghi e pancetta


Un piatto invernale dal gusto eccezionalmente saporito



Ecco di seguito alcune interessanti informazioni nutrizionali sui funghi e i broccoli
Il broccolo non presenta particolari quantità di vitamine, ma risulta essere molto indicato per le diete perché da un forte senso di sazietà e quindi non ci viene voglia di mangiare altro. Contiene 26 calorie per 100 g di prodotto già pulito.
I funghi contengono poche calorie, ma attenzione a mangiarne troppi perché sono poco digeribili. Contengono 20 calorie per 100 g di prodotto pulito e lavato.

Ingredienti:

200 g di misto funghi surgelati
qualche cima di broccolo
100 g di pancetta dolce a cubetti
peperoncino rosso
1 spicchio d'aglio
1 cucchiaio doppio concentrato
30 ml olio di oliva
1/2 bicchiere di vino bianco ( opzionale)

Procedimento:
In una padella lasciare dorare uno spicchio d'aglio con il peperoncino rosso.
Unire di seguito la pancetta e, non appena prende colore, unire un cucchiaio di doppio concentrato e i funghi.
Nel frattempo sbollentare le cime di broccolo in acqua salata e appena cotti scolarli e unirli al resto del sughetto. Salare secondo i propri gusti.
Fare saltare una decina di  minuti e se si vuole sfumare con il vino bianco e lasciare evaporare.
Cuocere gli scialatelli in acqua salata scolarli , conservando un mestolino di acqua di cottura, e unirli al sugo.
Se si asciugano unire il mestolino di acqua di cottura e amalgamare ancora un pò.



Non mi resta che augurarvi buon appetito dalla mia cucina

Zagara





 
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